Si tirano le somme, all’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, a quasi un anno dall’inaugurazione del nuovo reparto di Ostetricia al quarto piano, con una completa riorganizzazione degli spazi e la definizione di nuovi percorsi assistenziali per le partorienti. La grande novità, che rappresenta anche un’importante innovazione, è la separazione tra il reparto di bassa intensità: 16 posti letto, dedicati alle gravidanze fisiologiche, con un setting quasi esclusivamente ostetrico senza medicalizzazione e monitoraggi intensivi, limitati ai casi di necessità; e l’alta intensità: 20 posti letto collocati anch’essi al quarto piano del nosocomio, vicino alla sala parto, alla sala operatoria per i cesarei, alla Pediatria e alla Terapia Intensiva Neonatale (TIN), riservati a donne con patologie o problematiche particolari, seguite in modo più intensivo.
Un’attenzione particolare poiché al S. Croce – che anche nel 2024, secondo le proiezioni, registrerà un numero di parti superiore ai 1.707 dell’anno precedente, nonostante il generale calo delle nascite – arrivano le situazioni più complesse, affrontate in collaborazione con la TIN nel percorso pre e post partum.
Ottimi anche i dati relativi ai cesarei, che registrano una percentuale molto al di sotto del tetto fissato dalla Regione: il S. Croce è al 6% nel basso rischio e al 16% nell’alto rischio. La percentuale di parti vaginali dopo un cesareo è del 47%, un’eccellenza per il S. Croce, considerando che il secondo miglior centro del Piemonte è fermo al 30% (la media nazionale si attesta sul 20%).
Andrea Puppo, direttore della struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia, sottolinea inoltre altre importanti novità: “Abbiamo istituito un percorso per affrontare la tocofobia, cioè la paura di partorire, attraverso un team costituito da psicologo, ginecologo e ostetrica. Siamo centro hub per gli ospedali della Cuneo 1, Cuneo 2 e Pinerolo, che ci riferiscono i grandi prematuri e i casi complicati da patologie gravi.”
Di fronte a un quadro così rassicurante non poteva mancare un riconoscimento alle neo mamme e ai loro pargoli, per sottolineare l’orgoglio di essere nati in questo ospedale. Si chiama “Born in Cuneo” la campagna promossa da S. Croce e dalla Fondazione Ospedale Cuneo, finanziata da quest’ultima. A tutte le neomamme sarà donato un kit con una tutina con la scritta “Born in Cuneo” e il simbolo “smile”.
Silvia Merlo, presidente della Fondazione Ospedale Cuneo, commenta: “Siamo molto orgogliosi di lanciare la nostra campagna di Natale in concomitanza con la presentazione degli straordinari risultati annuali del reparto di Ostetricia. Con questa iniziativa ‘Born in Cuneo’ vogliamo esprimere un sentimento di affetto e accoglienza alle famiglie che scelgono l’Ospedale di Cuneo per far nascere i propri figli: un piccolo dono per augurare una buona vita ai neonati e ai loro genitori. Il nostro obiettivo è rafforzare ulteriormente il legame tra l’Ospedale Santa Croce, le famiglie e il territorio, offrendo a tutti i neonati un benvenuto speciale a nome di tutta la comunità, attraverso il dono di queste simpatiche tutine: un piccolo gesto per un grande momento.”
La presidente aggiunge: “Vorrei esprimere un sentito ringraziamento alla ditta ‘Mec Spa Industria Alimentare Carne’ di Montanera, che con grande generosità ha voluto sostenere l’avvio di questa iniziativa. Il loro contributo rappresenta un esempio di come la collaborazione tra il mondo imprenditoriale e la Fondazione possa generare un impatto positivo su tutta la comunità cuneese. Invitiamo tutta la collettività a supportare questo progetto natalizio contribuendo con donazioni a favore della Fondazione: un segnale di partecipazione e di condivisione per questa e per le tante altre iniziative che stiamo portando avanti per rendere il nostro Ospedale sempre più un centro di eccellenza, dove alle migliori cure possibili si uniscono percorsi di umanizzazione volti a valorizzare la centralità delle persone.”
Livio Tranchida, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle, conclude: “A un anno di distanza raccogliamo gli esiti positivi della riorganizzazione, che aveva appunto l’obiettivo di rendere ancora più funzionale un reparto riconosciuto da Agenas come eccellenza a livello nazionale. Qui c’è un lavoro di squadra, reso più efficace anche dalla nuova area creata al quarto piano del S. Croce, che ci consente di gestire quasi 1.800 parti all’anno, compresi quelli più complessi. Insieme alla qualità del servizio e alla conseguente sicurezza, diamo importanza all’umanizzazione e all’accoglienza delle neomamme. In questo senso desidero ringraziare di cuore la Fondazione Ospedale di Cuneo, la sua presidente Silvia Merlo, i consiglieri e tutto lo staff, per la promozione e il finanziamento della campagna ‘Born in Cuneo’, un segno di vicinanza alle donne che partoriscono in un ospedale come il S. Croce, sempre più a misura di donna.”